Anche quando gli dei ti sono ostili

Nell’incanto del Teatro Romano di Fiesole, che sempre suscita nuove emozioni e stupori, anche in chi lo conosce bene, ci siamo preparate e godere dello spettacolo del ciclo “Racconto mediterraneo” dell’Iliade, in particolare “La morte di Patroclo” nella versione di Alessandro Riccio. Noi, sporadiche frequentatrici di teatri, nonostante i suoi venticinque anni di carriera, non conoscevamo questo attore che si è rivelato una piacevolissima sorpresa, sia per l’interpretazione, sia per la capacità di mantenere la concentrazione e far sorridere gli spettatori nonostante una serie di piccoli inconvenienti che tentavano (senza successo) di funestare la serata: campane del patrono, malfunzionamento del microfono, al quale ha definitivamente rinunciato senza che lo spettacolo ne risentisse, ed infine il malore di uno spettatore.

Ci è piaciuta molto l’idea di guardare una grande battaglia epica con gli occhi di un bambino che gioca in soffitta e interpreta tutti i personaggi con costumi, armi improvvisate, con tutto ciò che può recuperare.

La conclusione dello spettacolo, la simulazione nel teatro e nel gioco ci fanno riflettere sull’attualità dell’Iliade, sulla necessità per l’uomo di incanalare in qualche modo la rabbia e la violenza latenti in ognuno di noi.

Stefania e Barbara